Ta-pin #14

spazio satirico a cura di Stefano Fierli

Distratto dal mondo dorato del Dubai, Fabio Cannavaro si è accorto con qualche giorno di ritardo della dichiarazione di La Russa a proposito del mondo P3 e dei rapporti amichevoli di Verdini che, da buon toscano, non lesinava favori e grandi chiacchierate a nessuno. Continua a leggere

Thuram, il coraggio delle idee


di Ivan Grozny

Qualche settimana fa , proprio su questo spazio, ci si interrogava se davvero, la prematura eliminazione della Francia avrebbe avuto ripercussioni, non solo sportive. Per qualcuno sarà sembrato azzardato quello che si dichiarava in quel pezzo, in cui si evidenziava che quanto sarebbe accaduto da li a breve sarebbe stato importante per comprendere se tutto quello di buono, dal punto di vista sociale, aveva portato i trionfi dei galletti a Mondiali ed Europei, poteva essere compromesso dalla fallimentare spedizione in Sudafrica.

Continua a leggere

Tutta colpa degli stranieri?


di Mauro Valeri

Le paventate soluzioni indicate da tutti per dare una adeguata risposta alla meritata disfatta della Nazionale italiana ai Mondiali del Sudafrica rischia di avere una pericolosa ricaduta sui campi di calcio della penisola.
Continua a leggere

Ta-pin #9


spazio satirico quotidiano a cura di Stefano Fierli

Quando il giornalismo è fatto da professionisti seri, si nota subito la differenza. Con i mondiali ormai in dirittura d’arrivo, si potrebbe parlare banalmente dei risultati tecnico-tattici, di quello che è stato l’impatto di un evento del genere su un paese come il Sudafrica , o di tante altre piccolezze che è inutile elencare. Continua a leggere

Stefano Piazza da Cape Town, Sudafrica

di Stefano Piazza

Argentina-Germania arriva quasi in sordina, qui a Cape Town: ieri giocava il Ghana, ultima africana in corsa per le semifinali (anzi, l’unica a passare il primo turno) e non c’è nessuno, africano o no, che sembri ricordare l’arrivo di Maradona e della sua nemesi tedesca. Continua a leggere

L’Africa di tutti, l’Africa di nessuno.

di Ivan Grozny

Africa. Lo sentiamo ripetere spesso, questo nome. Ma quanto a sproposito?
Certo, il Mondiale in Sudafrica è sicuramente un fatto importante, un evento che però non ha permesso, ancora una volta, di occuparsi di quanto davvero accadde in un continente così vasto. Continua a leggere

Migranti – parla Mauro Valeri

INTERVISTA di Alberto Piccinini (Il Manifesto)

MIGRANTI – Parla Mauro Valeri, autore del libro «Ma che razza di tifo»
«Neri italiani? Figc arretrata non aiuta l’integrazione»
Autore di Che razza di tifo, appena uscito da Donzelli, e Black Italians, il sociologo Mauro Valeri studia da anni le storie e i problemi dell’integrazione attraverso lo sport nel nostro Paese. Dopo la mesta eliminazione dai mondiali della nostra Nazionale, senza Balotelli e senza neppure un «negro italiano» a indossare la maglia azzurra, mentre si apre il dibattito sulle squadre «piene
di stranieri» e sul futuro dei nostri vivai, abbiamo chiesto a lui di precisare meglio la posta in gioco, di raccontarci i casi di vincoli burocratici imposti dalla Figc.
Continua a leggere

Ta-pin #7


di Stefano Fierli

Tutti hanno avuto nella vita qualche parente, anche molto stretto, piuttosto pesante, che magari, se riusciva a stringerti in un angolo, cominciava ad attaccare qualche bottone davvero insostenibile. Continua a leggere

BLATTER 2 – Replay

di Ivan Grozny

Stefano Piazza è ancora a Cape Town. E’ lì che lo raggiungiamo per parlare ancora di Mondiali. Subito una battuta sulla nazionale italiana, sulla quale concordiamo che il ruolo di Lippi è stato non solo determinante per quello che è l’esito sportivo, ma soprattutto per avere di fatto congelato qualsiasi possibile azione da parte della Federazione, che già appariva debole dopo la parentesi Guido Rossi. E avendo deciso tutto lui per due anni, ora il è il minimo che si assuma le sue responsabilità. Ma questo è un altro discorso, e lo affronteremo.

Continua a leggere

Il peggio di sempre


di Stefano Piazza

“Mi prendo tutte le responsabilità: se una squadra si presenta in questa maniera, con il terrore, senza personalità, vuole dire che il tecnico non l’ha preparata a dovere. Mi dispiace per tutti gli sportivi italiani, per il presidente, per la federazione, per tutto”. E ci mancherebbe altro che non gli dispiacesse, dopo lo spettacolo indecoroso offerto dalla nostra nazionale nel corso di queste sconfortanti tre gare mondiali. Continua a leggere